230V oppure 380 Volt?

Per molti la fornitura a 380V è semplicemente relegata al settore artigianale od industriale.

Invece, molto più spesso di una volta, viene richiesto questo sistema da chi ha una pompa di calore oppure l'hobby della falegnameria o meccanica ed ha bisogno di far funzionare correttamente macchinari datati, acquistati a poco, ma che lavorano ancora egregiamente e con grande precisione. 

Torni, frese, combinate, trapani, perfino piccoli centri di lavoro che pur non assorbendo moltissima energia devono essere alimentati da un sistema trifase, altrimenti perderebbero molte delle loro caratteristiche.

Quello che tanti non sanno è che il contatore di casa in realtà è già collegato al sistema trifase 380 V, anzi per essere precisi 400V (norme CEI 8-6.pag. 1), ma si utilizzano solo due fili dei 4 disponibili.

Uno per la fase ed uno per il neutro (blu chiaro). I nostri impianti 230V sono infatti detti monofase.

Quelli trifase, come dice la parola stessa, sono a tre fasi a cui va aggiunto il neutro per un totale di 4 fili. 

Forniscono una maggiore potenza, i motori elettrici girano molto meglio e con più coppia.

In conclusione si utilizza la classica 230V nella maggioranza dei casi mentre a partire da almeno 6kW e/o se si hanno macchinari che lo richiedono si passa ad una tipologia domestica 400 V.

 

 

Cosa cambia nella pratica? 

1 - Il contatore verrà sostituito.  Monofase e trifase sono molto simili , entrambi elettronici e non sono necessarie modifiche particolari ammesso che sia installato in modo da essere accessibile anche dal distributore.

2 - Il Montante dovrà essere ridimensionato in base alla potenza ed anche alla lunghezza. Avrà ovviamente 4 fili di diametro maggiorato visto che dovrà trasportare maggiore energia. Questo potrebbe diventare una sostituzione onerosa se non potrà passare all'interno delle condutture già esistenti.  E di solito non passa.

3 - Interruttore Generale/Salvavita a cui collegare i 4 fili e non due come il monofase. Facile che il nuovo "interruttore generale" non entri nel quadro di casa, quindi bisognerà attrezzarsi di conseguenza.

4 Linee che dal Quadro serviranno l'abitazione. Si collegherà solo una fase ed il neutro all'impianto esistente opportunamente protetto, ma ancor meglio sarebbe distribuire le utenze 230 V sulle tre fasi. Ed ancora nuove linee che serviranno le utenze 400 V (nuovi cavi di diametro adatto + Terra adeguata) 

5 - Interruttore Magnetotermico preferibilmente su ogni macchinario più Terra (obbligatoria).

6 - Prese e spine 400 V con adeguati cavi.

Insomma cambiare da 230V a 400V non è indolore, al di là delle somme contrattuali e del materiale che si andranno a spendere bisogna verificare che il montante dal contatore al quadro possa essere steso. Questo è il passo più "invasivo" perchè in caso contrario bisogna fare degli interventi sul terreno e/o muri, mentre dal Quadro Elettrico alle utenze si possono utilizzare anche canaline a vista dal momento che è solo un problema estetico.

Se stai pensando che questo sia un lavoretto "fai da te" scordatelo, dovrai aggiungere il costo di un elettricista ed anche piuttosto esperto e di provata affidabilità. La tensione a 400V ha un brutto carattere decisamente da tenere sotto controllo!

 

I dettagli di natura squisitamente tecnica sono stati volutamente tralasciati non essendo questo un articolo dedicato ad un pubblico esperto..