RISTRUTTURARE UN QUADRO ELETTRICO.
Poco tempo fa mi sono imbattuto nel primo impianto elettrico installato da un adolescente, studente del terzo anno all'ITIS. Non credevo di potermi mai emozionare davanti ad un quadro elettrico, però quella è stata la mia prima installazione, progetto e collaudo in completa autonomia. Era un impianto complesso per uno studente ma ha funzionato a dovere (fintanto che il proprietario non ci si è sporcato le mani).
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Fig.1 - Le condizioni dell'impianto bellamente "a vista" e senza alcuna protezione. |
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Fig.2 - I due magnetotermici (anzi uno) a guardia dell'intero impianto(!) |
LO STATO
La condizione del quadro rasentava la follia. I cavi e le connessioni in bella vista e sotto tensione, coperchi (1-2) asportati, due magnetotermici (4-5) a protezione "morale" di tutto l'impianto.
Le scatole di derivazione... non si trovano più! Sono state "sepolte" nel cemento durante i lavori di ampliamento.
Pasticciato non solo nel quadro ma anche nelle prese e nelle cassette di derivazione che ho scoperto MURATE!!!
Nella casa ci sono moltissimi cavi che arrivano agli interruttori ma poi se ne perdono le tracce. Aggiungete il fatto che il quadro si trova nel sottoscala con bambini e ragazzini che spesso vengono a visitare i nonni.
In Fig. 3 scatole di scarpe comodamente posizionate a ridosso di cavi tagliati (e non isolati).
LA VERIFICA DELL'IMPIANTO.
Per prima cosa sono stati controllati uno ad uno tutti i cavi elettrici collegati alle utenze, scoprendo che alcuni di questi prelevavano la fase dai morsetti primari ed il neutro "da qualche parte" non meglio identificata. E viceversa.
Durante alcune misure (vedi Fig. 4) si è scoperto che il magnetotermico N.5, anche quando lo si spegneva, continuava gentilmente ad offrire 232.8V. Tutto ciò grazie ad un innocente cavallotto eseguito nel punto 6 e che non aveva ragione di esistere.
Come seconda operazione abbiamo aperto le scatole di tutta la casa e scoperto che le condutture erano TUTTE bloccate. Non se ne salva una!
A seguito di ciò non è stato possibile sostituire i cavi ed ancor meno installare il circuito di terra che si era previsto almeno per la zona bagno e cucina. E questa è una gravissima mancanza a cui non è possibile porre rimedio a meno di intervenire con opere murarie di cui abbiamo avuto il veto del proprietario.
Si usa dire che:"se vuoi fare una cosa fatta bene devi fartela da te" .
Mi sentirei di smentire categoricamente questa affermazione sopratutto in quei campi tecnici quando l'insidia si annida nei dettagli e non si vede. Anche se qui si vedeva.
Oh no?
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Fig.5 - L'unica tratta originale sopravvisssuta. |
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Fig.4 - Magnetotermico spento con... 232,8V? |
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Fig.3 - Scatole contro le linee elettriche. |
Nella Fig. 5 si intravede in origine come era fatto il quadro, cavi rigidi sovrapposti, amorevolmente "pettinati", con protezioni in plexiglass delle connessioni e i vari coperchi originali.
Peccato non aver fotografie dell'epoca, ai ns. tempi non si aveva la disponibilità di un smartphone. Tra lo scatto della foto e la sua stampa spesso passavano settimane aspettando di finire il rullino da 24/36 foto.
COM'ERA IN ORIGINE.
Calcolato per servire una villetta indipendente il contatore e gli apparati erano piazzati su un pannello in legno con due circuiti separati e comprendeva:
- Doppino telefonico con 3 utenze
- Luci esterne automatiche (crepuscolare autocostruito da kit Nuova Elettronica)
- Impianto antenna banda I-III-IV-V (si vedevano Svizzera, Capodistria e le prime Tv locali)
- 1 - Centralina citofono 3 utenze + esterno (1)
- 2 - Circuito bassa tensione e servizio antenna (2).
- 3 - Timer linea scale e luci esterne (3)
- 4 - Circuito taverna + servizi (4)
- 5 - Circuito appartamento (5)
Dei collegamenti originali non ne è rimasto quasi più nulla. I cavi erano del tipo rigido, rigorosamente allineati e squadrati, le connessioni erano protette da pannelli trasparenti in plexiglass ( o qualcosa del genere).
Per quei tempi un impianto elettrico che, rispetto allo standard, era piuttosto completo.
IL NUOVO QUADRO ELETTRICO.
L'intervento si è limitato al ripristino di collegamenti razionali nelle scatole ed alla ricostruzione del quadro elettrico con:
- smontaggio di tutto ciò che era inutile ed obsoleto
- sostituzione nuovi cavi laddove possibile
- 3 circuiti protetti da magnetotermici suddivisi per piano (mansarda, appartamento,taverna).
- salvavita puro come interruttore generale
- circuito di bassa tensione per alimentazione campanello con trasformatore recuperato ed inserito nel quadro.
- luce sottoscala
- apertura cancelletto elettrico
- I lavori sono stati effettuati senza opere murarie, il quadro elettrico messo in sicurezza, i tre circuiti ora sono indipendenti ed isolati. E' stata aggiunta una suoneria in mansarda sfruttando i vecchi cavi del citofono.
Resta il fatto che l'impianto non è assolutamente a norma, manca il circuito di terra, cosa molto grave, ciò significa che il salvavita è "zoppo" ovvero non funziona al 100% delle sue capacità.
Le protezioni invece adesso intervengono in caso di cortocircuito o sovratensioni. Il quadro elettrico è stato messo in sicurezza e notevolmente migliorato.
La raccomandazione è quella di rifare completamente le condutture con relativi cavi ed installare un impianto di terra.


Fig.6 - Il quadro "ricondizionato" con salvavita + 3 circuiti. Clicca sulla foto per il confronto.